COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Prenotazioni
011.1910.1010
Centralino
011.1910.1001

“Più vicini col vaccino”: successo per la campagna del Gradenigo

«Abbiamo ricevuto un’adesione molto elevata, segno evidente dell’attenzione rivolta ai nostri pazienti», afferma il dottor Domenico Tangolo, Direttore sanitario dell’Ospedale. Manifesti con i volti di medici e operatori sanitari e un form di adesione individuale rappresentano gli strumenti dell’iniziativa che ha coinvolto dipendenti e collaboratori.

 

Più vicini col vaccino”: è la campagna di sensibilizzazione attivata in Humanitas Gradenigo che invita dipendenti e collaboratori dell’Ospedale a vaccinarsi contro l’influenza. «Si tratta di una scelta consapevole che medici e operatori sanitari compiono con senso di responsabilità e sicurezza verso i nostri pazienti e verso le persone più deboli ed esposte», sottolinea il dottor Domenico Tangolo, Direttore sanitario di Humanitas Gradenigo.

La campagna di sensibilizzazione è stata condotta all’interno dell’Ospedale attraverso canali di comunicazione interna che, oltre a un form di adesione individuale inviato per posta elettronica, hanno incluso una serie di manifesti con i volti e i nomi di personale medico, sanitario e assistenziale accompagnati dallo slogan “Io mi vaccino”. «L’adesione è stata immediatamente molta elevata ed è andata oltre qualsiasi aspettativa – aggiunge il dottor Tangolo -, segno evidente della grande sensibilità che quest’Ospedale riserva alle iniziative rivolte alla sua comunità di pazienti».

Medici e personale sanitario di assistenza rientrano tra i soggetti che il ministero della Salute indica come destinatari del vaccino per almeno tre motivi: il rischio personale di contrarre l’influenza trovandosi a continuo contatto con soggetti ammalati di forme respiratorie e di influenza specie nei periodi di diffusione epidemica dei virus; l’assenza dal lavoro per influenza proprio nel periodo in cui c’è maggiore richiesta di assistenza da parte della popolazione; soprattutto il rischio di diventare trasmettitore di infezione da virus influenzali proprio in ospedale, dove è invece necessario il massimo della tutela. «Esiste un’ampia letteratura che documenta l’utilità della vaccinazione del personale sanitario – precisa ancora il Direttore sanitario di Humanitas Gradenigo – ed è per questo motivo che risulta ancora più responsabile la scelta che i nostri medici e operatori sanitari hanno compiuto con tanta solerzia».

Lo scorso anno l’influenza aveva colpito in Italia oltre cinque milioni e 400mila persone, causando l’affollamento dei Pronto soccorso degli ospedali che, a Torino in particolare, s’erano trovati a fronteggiare un numero di accessi nettamente superiore alla media negli ultimi giorni di dicembre e per l’intero mese di gennaio. Il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale va da metà di ottobre a fine dicembre e comprende, tra le altre categorie: soggetti di età pari o superiore a 65 anni; bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da malattie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; donatori di sangue.