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Humanitas Gradenigo e i Sorrisi in Rosa al Salone del Libro

Cento donne, cento voci, cento fotografie, cento storie di rinascita dopo il tumore al seno: l’ospedale Humanitas Gradenigo porta al Salone Internazionale del Libro la prevenzione senologica femminile attraverso il racconto di Sorrisi in Rosa, progetto nato nel 2016 da un’idea dei senologi di Humanitas in collaborazione con la fotografa Luisa Morniroli e la scrittrice Cristina Barberis Negra.

L’appuntamento è sabato 11 maggio alle ore 17,30 in Arena Piemonte (Padiglione 2) con tanti protagonisti: il dottor Davide Ottaviani, Referente del Day Hospital Oncologico di Humanitas Gradenigo, la fotografa Lusia Morniroli e Sarah Francesca Evi, volto storico di Sorrisi in Rosa.

Sul palco – moderato da Stefano Francescon – non mancheranno ovviamente le pazienti torinesi che negli anni hanno dato voce a Sorrisi in Rosa con le loro testimonianze: Adriana Cardia, Mara Clarichetti, Barbara Gerardi e Gina Napolitano.

A chiamarle sul palco e a interpretare le loro storie sarà un ospite d’eccezione, l’attore Fabio Troiano.

Sorrisi in Rosa, la storia

Luisa Morniroli e Cristina Barberis Negra, una fotografa e una scrittrice che si sono incontrate perché il destino le ha messe di fronte a una prova molto impegnativa: senza questa avventura non si sarebbero mai conosciute e non avrebbero messo a frutto le due facce complementari della propria creatività. Nella loro sorellanza hanno trovato un modo – insieme ai senologi di Humanitas – di sensibilizzare sul tema della prevenzione del tumore al seno, a partire dall’esperienza di donne protagoniste di storie di malattia e rinascita.

Negli anni, i volti di Sorrisi in Rosa sono diventati ritratti esposti in mostra negli ospedali Humanitas, le voci di Sorrisi in Rosa si sono trasformate in podcast narrati da voci femminili del mondo dei social, della radio e del giornalismo – come Costanza Caracciolo, Giusy Buscemi e l’attrice Sonia Bergamasco – e ancora le storie sono state raccolte nel libroSorrisi in Fiore”.

Lo studio dell’Università Cattolica e l’impatto clinico

Sala d’attesa di un ospedale. Anna aspetta l’esito di una mammografia che ha evidenziato la presenza di una massa sospetta. Alza lo sguardo e incrocia il sorriso di 20 donne, avvolte in sciarpe rosa, testimoni di un percorso di malattia e rinascita. Quanto conta questo messaggio di speranza e di forza rispetto alle fatiche, ansie e paure che Anna dovrà affrontare negli anni successivi?

Da questa domanda ha preso il via lo studio condotto da Humanitas e CREMIT, Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Innovazione e alla Tecnologia di Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Da ottobre a dicembre 2022 sono stati raccolti oltre 400 questionari e sono stati ascoltati i clinici, tra cui il dottor Davide Ottaviani, Referente del Day Hospital Oncologico di Humanitas Gradenigo. «La valutazione del progetto “Sorrisi in rosa” è stata un’occasione per misurare l’impatto della narrazione e i suoi linguaggi durante il percorso di accompagnamento delle donne in cura o in screening del tumore al seno – ha dichiarato Simona Ferrari, coordinatrice della ricerca -. In un momento di crisi in cui l’imprevisto porta nella vita di una donna, fragilità e impotenza, la narrazione entra in scena come un elemento in grado di aiutare l’individuo a definirsi come soggettività dotata di scopi e intenzionalità, di organizzare l’esperienza, rielaborarla e modificarla e di condividerla. Grazie a un approccio centrato sulla paziente le donne riescono a raccontare, dando così un senso alla malattia, e ad incoraggiare e sostenere gli altri mettendo a disposizione la propria storia».

«Questa collaborazione, di cui siamo molto felici, ci aiuta ad affrontare scientificamente i benefici di un progetto complementare alle cure mediche, nato grazie all’energia delle donne che lo hanno inventato e che, anno dopo anno, riescono a coinvolgere altre compagne di viaggio – spiega il dott. Corrado Tinterri, direttore Breast Unit IRCCS Istituto Clinico Humanitas.