Il sangue svolge funzioni vitali ed è soggetto a diverse malattie che ne compromettono l’attività. Riconoscere tempestivamente alterazioni o sintomi sospetti è importante per una valutazione specialistica. In Humanitas Medical Care Principe Oddone l’ambulatorio ematologico offre visite approfondite e percorsi personalizzati con esami e monitoraggio continuo, garantendo un’assistenza completa e di qualità.
Ogni giorno, senza che ce ne accorgiamo, milioni di cellule scorrono nei nostri vasi sanguigni svolgendo funzioni fondamentali: trasportano ossigeno, combattono le infezioni, permettono la coagulazione e molto altro. Ma cosa accade se qualcosa si inceppa? È proprio qui che entra in gioco l’ematologia, la branca della medicina che si occupa delle malattie del sangue, ovvero di tutte quelle condizioni che compromettono il corretto funzionamento delle cellule ematiche (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine), delle proteine plasmatiche, del sistema immunitario e dei delicati processi della coagulazione.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Patrizia Pregno, specialista in Ematologia presso Humanitas Medical Care Principe Oddone.
Cosa sono le malattie ematologiche?
Le malattie del sangue possono interessare diverse componenti ematiche, dando origine a condizioni molto diverse tra loro. I globuli bianchi possono andare incontro a un aumento, una diminuzione oppure a variazioni qualitative che riguardano specifiche popolazioni cellulari, alterando così la risposta immunitaria. I globuli rossi, invece, possono diminuire in numero o in contenuto di emoglobina, causando anemia; al contrario, un aumento eccessivo di globuli rossi o dei livelli di emoglobina può portare a poliglobulia.
Anche le piastrine possono subire alterazioni numeriche: un deficit può provocare disturbi della coagulazione e sanguinamenti, mentre un loro eccesso può favorire la formazione di trombi. Inoltre, alcune patologie possono coinvolgere le proteine plasmatiche: in particolare quelle responsabili del processo coagulativo o le immunoglobuline, fondamentali per la difesa contro le infezioni.
Le varie alterazioni possono essere primitive, cioè derivare direttamente da un problema ematologico, ad esempio a livello del midollo osseo, oppure possono essere secondarie, cioè manifestarsi come conseguenza di altre patologie non ematologiche, rappresentando quindi una complicanza o un segno associato a malattie sistemiche (ad esempio polmonari, epatiche, renali o reumatologiche).
Quali sono le principali malattie ematologiche?
Le malattie ematologiche possono essere suddivise in grandi gruppi, a seconda della natura e della componente del sangue coinvolta. Uno dei gruppi più comuni è quello delle anemie, condizioni caratterizzate da una carenza di globuli rossi o di emoglobina. Le anemie possono essere congenite, come la talassemia o i tratti talassemici, oppure più frequentemente acquisite, ad esempio a causa di carenze nutrizionali (come la mancanza di ferro, vitamina B12 o folati), patologie croniche, perdite di sangue o malattie del midollo osseo.
Un secondo grande gruppo riguarda le alterazioni della coagulazione, cioè disfunzioni del sistema che regola il corretto equilibrio tra sanguinamento e formazione di coaguli. Queste alterazioni possono causare sia emorragie eccessive (come nelle emofilie o nelle piastrinopenie), sia, al contrario, un’aumentata tendenza alla formazione di trombi, cioè coaguli nei vasi sanguigni, con possibili complicanze anche gravi.
Poi ci sono le neoplasie ematologiche, cioè i tumori primitivi del sangue, fra cui troviamo:
- le leucemie, tumori delle cellule emopoietiche. Le forme acute, molto aggressive e a rapida evoluzione, richiedono un trattamento ospedaliero immediato. Invece le forme croniche, ad andamento più lento, possono essere seguite anche ambulatorialmente, almeno nelle fasi iniziali;
- i linfomi, tumori del sistema linfatico (linfonodi, milza, midollo osseo), che si presentano spesso con linfonodi ingrossati o splenomegalia. Anche in questo caso, la gestione può essere ambulatoriale oppure ospedaliera, a seconda della fase e della gravità;
- le gammopatie monoclonali, un gruppo di patologie in cui si riscontra la produzione anomala di una proteina (immunoglobulina). Se raramente possono essere presenti nelle persone giovani, sono relativamente più comuni nei soggetti anziana e spesso asintomatiche: si scoprono per caso durante esami del sangue di routine. Tuttavia, è importante monitorarle nel tempo, perché in alcuni casi possono evolvere in mieloma multiplo o altre malattie più serie che richiedono un trattamento ospedaliero.
Quali sintomi devono insospettire?
In alcuni casi, le alterazioni del sangue possono essere del tutto asintomatiche e vengono scoperte casualmente, durante esami del sangue di routine. Altre volte, invece, possono manifestarsi con sintomi più o meno evidenti, che variano a seconda del tipo di anomalia.
Un’anemia può provocare stanchezza persistente, affanno dopo uno sforzo e pallore cutaneo, mentre una riduzione dei globuli bianchi o delle immunoglobuline può tradursi in una maggiore predisposizione alle infezioni. Alterazioni delle piastrine o dei fattori della coagulazione, invece, possono causare facilità ai sanguinamenti o, al contrario, fenomeni trombotici.
Talvolta, possono comparire anche segni clinici come l’ingrossamento della milza oppure linfonodi ingrossati, sia superficiali (al collo, ascelle o inguine) sia profondi, rilevabili con esami diagnostici specifici. A seconda del quadro clinico e laboratoristico, il sospetto può orientarsi verso diverse patologie ematologiche, benigne o maligne, che richiedono ulteriori approfondimenti per una diagnosi precisa.
Quando bisogna rivolgersi all’ematologo?
In genere, il consulto è indicato quando le analisi del sangue evidenziano delle anomalie, anche in assenza di sintomi evidenti. È il caso di un’anemia, cioè una riduzione dei globuli rossi e dell’emoglobina, oppure di una poliglobulia, ovvero un aumento degli stessi. Anche le variazioni nei globuli bianchi possono essere significative, come una leucopenia (cioè una riduzione) o una leucocitosi (un aumento), così come le alterazioni delle piastrine, che possono risultare troppo basse o troppo elevate.
Un altro motivo per richiedere una visita può essere l’ingrossamento dei linfonodi o della milza, riscontrato alla visita medica o durante un’ecografia. Anche squilibri nel metabolismo del ferro, della vitamina B12 o dell’acido folico possono giustificare l’approfondimento ematologico, così come l’aumento delle immunoglobuline.
A volte l’alterazione degli esami ematochimici è accompagnata da sintomi vaghi e facilmente confondibili con disturbi comuni come la stanchezza o il pallore. Anche infezioni frequenti o sanguinamenti insoliti possono essere campanelli d’allarme, soprattutto se associati a variazioni ematologiche oggettive. In molti casi, però, le anomalie del sangue vengono scoperte per caso, nel corso degli esami di routine, ed è proprio in questi frangenti che il medico di famiglia richiede una visita con l’ematologo, che può svolgere un ruolo chiave nell’individuare un eventuale problema sottostante.
Come si svolge una visita ematologica?
Il consulto con l’ematologo inizia con un’accurata raccolta della storia clinica del paziente. In questa fase, il medico ascolta il racconto dei sintomi e indaga sullo stile di vita, sulle patologie già diagnosticate, sull’eventuale assunzione di farmaci, sulla presenza di allergie e su familiarità con malattie ematologiche. Un passaggio fondamentale è anche la valutazione degli esami già eseguiti, come le analisi del sangue o eventuali indagini strumentali.
Successivamente, si passa all’esame obiettivo: il medico osserva e visita il paziente prestando particolare attenzione al torace, all’addome, alla presenza di eventuali ingrossamenti dei linfonodi superficiali o della milza. In base a quanto emerso, può prescrivere ulteriori esami di approfondimento, che andranno poi rivalutati in una seconda visita per giungere a una diagnosi definitiva.
Per effettuare la visita, non è necessario il digiuno né sono previste particolari preparazioni. Tuttavia, è molto importante portare con sé tutta la documentazione medica in proprio possesso: esami del sangue recenti, referti di visite precedenti, eventuali indagini strumentali (ecografie, TAC, risonanze), lettere di dimissione o relazioni cliniche.
Questo materiale è fondamentale per consentire all’ematologo di avere una visione completa e aggiornata della situazione clinica e di ricostruire il percorso diagnostico del paziente, evitando inutili ripetizioni o ritardi.
Un ambulatorio specializzato
In Humanitas Medical Care Principe Oddone è attivo un ambulatorio dedicato alle visite ematologiche, pensato per offrire una valutazione specialistica accurata a tutti coloro che presentano alterazioni riscontrate negli esami ematici o che manifestano sintomi riconducibili a possibili malattie del sangue. L’obiettivo è fornire un inquadramento clinico completo, individuare eventuali patologie ematologiche – sia benigne sia più complesse – e impostare, quando necessario, un percorso diagnostico-terapeutico mirato.
In questo contesto, il paziente trova un ambiente attento e accogliente, dove la visita iniziale rappresenta solo il primo passo di un percorso di cura continuo. Gli approfondimenti diagnostici, ematochimici e strumentali vengono prescritti e valutati con attenzione nel tempo per garantire un’assistenza su misura, sempre aggiornata e orientata al benessere globale del paziente.
L’ambulatorio, dunque, non è solo un luogo di diagnosi, ma un punto di riferimento per un percorso di salute ematologica completo e dedicato, in cui ogni paziente è accompagnato con competenza e attenzione in tutte le fasi della sua cura.