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Spermiogramma: quando è indicato?

In genere, i maschi vanno dall’urologo solo quando hanno disturbi conclamati all’apparato uro-genitale o in caso desiderino avere un figlio ma ci siano problemi di fertilità di coppia. In molti di questi casi, il medico prescrive lo spermiogramma, un esame che permette all’urologo di ottenere informazioni utili sulla salute riproduttiva
dell’uomo. Ne parliamo con il dottor Simone Mazzoli, urologo di Humanitas Gradenigo.

È vero che lo spermiogramma permette di identificare le cause di infertilità?

Lo spermiogramma è l’esame che si effettua su un campione di sperma, analizzato in laboratori che rispondono a determinati standard di sicurezza, per valutare la presenza di una patologia che può causare infertilità maschile. Tuttavia, per identificare le cause dell’infertilità o della sterilità, oltre allo spermiogramma sono necessari ulteriori esami insieme alla visita specialistica con l’uro-andrologo.
Infatti, lo spermiogramma è un esame che fornisce valori qualitativi e quantitativi sul liquido seminale e sugli spermatozoi.
Concentrazione, capacità di movimento, forma e dimensione degli spermatozoi, insieme all’esame delle caratteristiche qualitative dello sperma, cioè colore, pH, volume prodotto, viscosità e tempo di fluidificazione, sono valori che, se alterati, aiutano lo specialista a stabilire l’iter diagnostico di approfondimento per identificare le cause di infertilità o la terapia per curarle.

In quali casi viene prescritto lo spermiogramma?

Non sempre lo spermiogramma viene prescritto quando sono presenti problemi riproduttivi: in presenza di alcune patologie come il varicocele, la conferma di valori alterati dello spermiogramma (due spermiogrammi alterativi ripetuti a distanza di 2-3 mesi) permette all’urologo di indicare la necessità della chirurgia.
Nei giovani maschi, invece, la presenza di alterazioni della spermatogenesi rilevate con lo spermiogramma, permette di aiutare la diagnosi di malattie endocrinologiche come le patologie dell’ipofisi e dell’asse ipotalamo-ipofisario, specie se associato a ipogonadismo. Nei maschi che devono iniziare una terapia oncologica, lo spermiogramma può essere considerato insieme alla contestuale crioconservazione dei gameti, dal momento che chemioterapia e radioterapia sono fattori che possono alterare drasticamente le caratteristiche del seme. Altri fattori che possono alterare lo spermiogramma sono la presenza di febbre, malattie a trasmissione sessuale, infezioni batteriche o virali, assunzione di alcune sostanze (alcol, droghe) e farmaci. Pertanto, se l’esame del liquido seminale risulta alterato, è sempre necessario approfondire le cause per intraprendere un percorso di cura appropriato.

Come si effettua lo spermiogramma?

In genere, il campione di sperma può essere raccolto a casa seguendo le modalità fornite dal laboratorio presso cui viene portato il campione di sperma. Di solito è raccomandato di effettuare la raccolta del campione di seme dopo un periodo di minimo 3 e massimo 6 giorni di astinenza sessuale.
Dopo aver raccolto il liquido seminale in un contenitore con tappo a vite, il campione deve essere consegnato al laboratorio entro 30 minuti dalla raccolta: è importante conservare il contenitore a temperatura corporea (in tasca, per esempio) e mantenendolo in posizione verticale.