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Nuova Sala Gessi per l’Ospedale: più funzionale e confortevole

La Sala Gessi è entrata in funzione a inizio luglio al piano terra dell’ingresso di corso Regina  Margherita 8 ed è direttamente collegata al Pronto soccorso. «È dotata di un nuovo fluoroscopio, di un apparecchio di trazione per ridurre le fratture dell’arto superiore e del protossido d’azoto per la sedazione», spiega il dottor René Negretto, responsabile di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale.

 

Sala Gessi completamente nuova e più vicina al Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo: è entrata in funzione da pochi giorni al piano terra dell’ingresso di corso Regina Margherita 8 e rappresenta un’altra tappa nel percorso di trasformazione che da circa un anno e mezzo sta interessando l’intera area di Emergenza e urgenza dell’Ospedale.

«Ora è più facilmente accessibile ai pazienti e risulta più funzionale anche per gli operatori del Pronto soccorso – spiega la dottoressa Cecilia Deiana dell’area di Emergenza e Urgenza dell’Ospedale -. Rispetto alla collocazione precedente che la vedeva nel piano interrato dell’Ospedale, la nuova Sala Gessi consente un collegamento diretto che di fatto agevola il percorso di cura del paziente».

Oltre al maggiore comfort, che lo rende «più strutturato e adeguato alle esigenze di medici e pazienti», il dottor René Negretto, responsabile di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Gradenigo, sottolinea la presenza nella nuova Sala Gessi di un apparecchio di trazione per la riduzione delle fratture dell’arto superiore («È stato realizzato su misura, secondo le indicazioni fornite da noi ortopedici», sottolinea) nonché di un nuovo fluoroscopio: «Serve per gestire le piccole articolazioni – spiega -. Se prima era necessario il passaggio in Radiologia, oggi il paziente alle prese con un problema a mano, polso, avambraccio, piede o caviglia può avvalersi di questo piccolo apparecchio di brillanza che, con una quantità di radiazioni molto ridotta, valuta già in Sala Gessi l’entità del problema e ne indirizza il trattamento».

La nuova collocazione della Sala Gessi consente inoltre di utilizzare anche il protossido d’azoto per la sedazione del paziente: «Funziona per inalazione – aggiunge la dottoressa Deiana –, riduce l’ansia e la percezione del dolore ed è particolarmente indicato nelle situazioni che chiamano in causa i medici di emergenza». Garantisce una sedazione di alcuni minuti, molto utili anche nel cado di riduzione di alcuni tipi di frattura.

Se i lavori della nuova Sala Gessi si sono conclusi, rimane attivo il cantiere che sta risistemando l’ex OBI (Osservazione breve intensiva) dell’Ospedale: avviati e già realizzati in parte, i lavori verranno completati entro l’estate permettendo all’intera area di essere messa a disposizione dei pazienti del Pronto soccorso. Il nuovo servizio di Terapia intensiva, avviato nel luglio di un anno fa, nonché la nuova OBI che la scorsa primavera ha dotato l’Ospedale di un luogo di degenza temporanea capace di ospitare fino a 18 pazienti in attesa di essere dimessi, trasferiti in un reparto dell’Ospedale o in un’altra struttura, hanno contribuito in modo decisivo al raddoppio complessivo dell’area destinata all’Emergenza e Urgenza di Humanitas Gradenigo.