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Incidenti domestici: farsi male a una mano è molto frequente

Oltre il 50 per cento delle lesioni accidentali alla mano si sviluppa in ambiente domestico: «Si potrebbero evitare con il buon senso – spiega il dottor Giorgio Pivato – ma quando si verificano è sempre bene rivolgersi a uno specialista perché la mano è molto complessa».

 

Tagliarsi con un vetro rotto o con un coltello, ferirsi con attrezzi da bricolage o da giardinaggio, ustionarsi attraverso agenti chimici o fisici, essere morsi o graffiati da animali domestici: «Si tratta di situazioni molto frequenti, al punto che oltre il 50 per cento delle lesioni accidentali alla mano avviene in un contesto domestico», spiega il dottor Giorgio Pivato, responsabile del Centro di Chirurgia della mano di Humanitas Torino, attivo anche presso l’Ospedale Humanitas Gradenigo.

«L’ambiente domestico – prosegue il dottor Pivato – costituisce una delle situazioni in cui la mano viene più di frequente coinvolta da traumatismi di varia natura e con meccanismi diversi. È proprio nell’ambiente dove ci sentiamo più sicuri che dimentichiamo di osservare piccole e banali attenzioni in grado di metterci al riparo da un’infinità di potenziali “pericoli” incombenti durante lo svolgimento delle nostre normali attività di tutti i giorni». Tante di queste lesioni potrebbero essere evitate osservando semplicissime regole di buon senso: «Purtroppo talvolta le trascuriamo per fretta, pigrizia, distrazione o dimenticanza: staccare la luce se si cambia una lampadina, non direzionare la lama verso la mano che sta tenendo fermo l’oggetto da tagliare, indossare guanti appropriati quando si maneggiano utensili taglienti o contundenti o si utilizzano agenti chimici potenzialmente dannosi, muoversi sempre con cautela quando ci si trova a operare in prossimità di fonti di calore».

Perché farsi male è semplice ma rimediare può essere molto impegnativo: «Con un’architettura tra le più complesse e un apparato funzionale molto sofisticato – conferma il dottor Pivato -, la mano costituisce un’officina di ingegneria anatomica straordinaria. La forma accompagna la funzione della mano: ecco perché qualsiasi lesione che danneggi una delle strutture che la compongono può causare potenziali deficit seriamente invalidanti». Per ridurre al minimo questo rischio, anche la più piccola lesione che interessa la mano dovrebbe essere valutata in un contesto ad alta specialità: «Se la mano viene coinvolta da un evento traumatico, è assolutamente necessario formulare una rapida e accurata diagnosi al fine di avviare il corretto trattamento terapeutico nel più breve tempo possibile – precisa -. In altre parole, in presenza di una lesione a carico di una delle strutture che compongono la mano, si dovrebbero impiegare tutte le misure utili a permettere una riduzione dell’invalidità, a breve e a lungo termine».

Chiunque riporti una lesione alla mano dovrebbe quindi ricorrere al più presto al parere di uno specialista. «La gravità delle conseguenze di un trauma alla mano aumenta con il passare del tempo, per evitare potenziali infezioni e importanti compromissioni funzionali è fortemente consigliato rivolgersi a uno specialista anche in presenza di piccole e apparentemente innocenti lesioni», insiste il dottor Pivato. Che continua: «Qualsiasi taglio o lacerazione richiedenti una sutura andrebbero esplorati chirurgicamente per accertarsi che non vi siano lesioni nascoste o corpi estranei, anche di piccole dimensioni, che potrebbero compromettere in modo irreversibile la funzione globale della mano. E anche per quanto riguarda le piccole ustioni, in presenza di elementi che fanno pensare a “qualcosa che non va” è meglio richiedere un consulto medico».

Ci sono poi lesioni con determinate caratteristiche che devono assolutamente essere trattate in regime di urgenza presso un Pronto Soccorso specializzato nel trattamento delle patologie della mano. Sanguinamenti importanti, formicolio alle dita, perdita di movimento o di forza, forte dolore, presenza di una deformità evidente, amputazione completa o parziale, qualunque segno di infezione (gonfiore, calore, arrossamento, fuoriuscita di pus, febbre) o ferite con esposizione delle strutture nobili profonde quali tendini, ossa, articolazioni, arterie, vene o nervi. «In tutti questi casi – conclude il dottor Giorgio Pivato – è necessario cercare di arrestare immediatamente il sanguinamento tamponando la ferita o apponendo un laccio emostatico a monte della ferita, bendare la mano, mantenere la mano sopra la testa per ridurre la pressione e mettere del ghiaccio sopra il bendaggio. Nel caso in cui vi siano parti amputate, le stesse andrebbero recuperate con cura, avvolte in una garza bagnata e strizzata e posizionata all’interno di una busta di plastica, a sua volta immersa in un’altra busta contenente acqua e ghiaccio. Dopodiché occorrerebbe raggiungere un Pronto soccorso nel più breve tempo possibile per ricevere l’assistenza più idonea».