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Diverticoli, tenerli sotto controllo con una dieta adeguata

«I diverticoli, nella maggioranza dei casi, sono asintomatici e non danno alcun problema, ma se infiammati possono causare la diverticolite che può diventare anche complicata». spiega il dottor Mohammad Ayoubi, responsabile della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas Gradenigo.

 

«I diverticoli rappresentano una patologia benigna del colon. Si tratta di una condizione piuttosto frequente che riguarda il 70 per cento delle persone con più di 80 anni e circa il 10 per cento di chi non ne ha ancora compiuti 40». Con queste parole il dottor Mohammad Ayoubi, responsabile della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas Gradenigo, inquadra i diverticoli: «Si tratta di estroflessioni della parete del colon, principalmente localizzate nella parte sinistra in un tratto chiamato sigma. Queste estroflessioni hanno la forma di piccoli sacchetti e, di norma, possono presentare dimensioni variabili tra cinque millimetri e un centimetro».

Dottor Ayoubi, come e perché si formano i diverticoli?

«I diverticoli si formano quando si registra un’alterazione tra la pressione endoluminale di quel tratto del colon e la resistenza della parete: una parte di quest’ultima cede formando un numero variabile di piccoli sacchetti. La causa di questo fenomeno è tuttora sconosciuta: oltre all’età e alla predisposizione genetica, obesità, fumo, alcol e dieta povera di fibre paiono tutti fattori predisponenti».

Quali sintomi causa la presenza di diverticoli?

«Nella stragrande maggioranza dei casi i diverticoli sono del tutto asintomatici, mentre in circa il 20 per cento dei casi possono presentare alcuni sintomi come dolore addominale, gonfiore e alterazione dell’alvo che risultano correggibili con una semplice dieta o una regolazione della funzione della defecazione. In meno del 4 per cento dei casi, infine, i diverticoli possono invece infiammarsi molto e dare vita alla diverticolite complicata».

Come si deve comportare il paziente alle prese con la diverticolosi e con la sua forma più complicata?

«Le persone con una diverticolosi priva di sintomi, dall’alvo regolare e dalla dieta sana, non devono far nulla né devono assumere alcun farmaco. Per loro non esiste una terapia preventiva se non quella di adottare una dieta ricca di fibre per evitare la stipsi, fenomeno che favorisce l’infiammazione dei diverticoli. Quando i sintomi sono banali ma frequenti è invece opportuno associare alla solita dieta ricca di fibre l’assunzione di adeguati antibiotici e probiotici. Chi infine è alle prese con una diverticolite complicata deve rivolgersi a un ospedale per farsi seguire nella maniera corretta».

Quali pazienti devono pensare a un trattamento chirurgico?

«Rappresentano una percentuale molto ridotta e sono quelli che hanno una sintomatologia frequente, capace cioè di manifestarsi più volte l’anno e si sono sottoposti a trattamento farmacologico senza successo».

A chi ha i diverticoli viene spesso sconsigliato di mangiare frutta come kiwi o fragole per via della presenza di semini: è un’indicazione corretta?

«Per nulla. Non esiste studio scientifico che dimostri un nesso tra le due cose. Anzi, la dieta deve essere ricca di fibre e quindi kiwi o fragole possono essere consumati: non sono i semi a far venire l’infiammazione bensì i batteri. In chi ha un regolare svuotamento dell’intestino, i batteri hanno meno tempo a disposizione per svolgere la loro funzione infiammatoria. La stipsi comporta invece la presenza per un tempo più lungo di feci e batteri e favorisce la conseguente infiammazione».