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Disturbi dell’equilibrio: diagnosi clinica e strumentale nell’Ambulatorio di Vestibologia

«L’Ambulatorio di Vestibologia offre un percorso specializzato e fondamentale per il medico otorino che in prima visita rilevi un disturbo dell’equilibrio» dichiara Luca Raimondo, responsabile di Otorinolaringoiatria di Humanitas Gradenigo.

Affidato alla dottoressa Anna Macchieraldo e al tecnico audiometrista Federico Copersito, l’Ambulatorio di Vestibologia si occupa di diagnosticare e curare i disturbi acuti o cronici dell’equilibrio a carico del vestibolo. Specializzato e di secondo livello, entra in gioco a completamento della visita otorinolaringoiatrica, qualora in prima battuta il medico otorino rilevi un disturbo ascrivibile all’organo dell’equilibrio (vestibolo), e non invece a patologie di origine neurologica o fisiatrica.

«Quelle che comunemente vengono chiamate vertigini rientrano in un ‘mondo’ complesso» – spiega la dottoressa Anna Macchieraldo – «Quando di origine vestibolare, possono essere vertigini posizionali – che normalmente si presentano con vertigine rotatoria scatenata dai cambi di posizione o dai movimenti bruschi del capo – o neuroniti vestibolari caratterizzate da vertigine rotatoria persistente» – prosegue la dottoressa Macchieraldo.

Varia e complessa è la sintomatologia dei disturbi dell’equilibrio: instabilità nella deambulazione, vertigine rotatoria, nausea, emesi, senso di ovattamento e dizziness. Primo passo fondamentale è dunque l’anamnesi, che consiste nella compilazione di un questionario di raccolta dei sintomi insieme al paziente.

«In seconda battuta si passa alle prove strumentali, direttamente in Ambulatorio, come l’esame audiometrico tonale per individuare possibili patologie che coinvolgono l’orecchio e prove spontanee con stimolazione visiva e termica, posizionale, vibratoria e ottico-cinetica – prosegue Federico Copersito, tecnico audiometrista. «Si tratta di prove non invasive, ma fondamentali per arrivare a una diagnosi».

Anche la cura è un gioco di squadra: «Spesso interveniamo già in sede di visita ambulatoriale con manovre terapeutiche, se la diagnosi lo consente. Inoltre, si può procedere con terapia farmacologica specifica che, però, è importante proceda in parallelo a un programma personalizzato di riabilitazione vestibolare con frequenza plurisettimanale. Mobilizzando il paziente il più presto possibile attraverso esercizi di rieducazione al movimento, come movimenti oculari, movimenti per il controllo dell’equilibrio statico e dinamico, marcia su percorsi memorizzati, il paziente potrà tornare alla sua vita quotidiana senza problemi» conclude la dottoressa Macchieraldo.