Molte persone riferiscono di sentirsi più tristi o ansiose durante l’inverno o sotto le feste. È un fenomeno comune, che può essere associato a diverse cause. Le emozioni sono segnali preziosi: ascoltarle è il primo passo per prendersi cura di sé. E chiedere supporto è un gesto di forza, non di debolezza.
Ne parliamo con la dottoressa Piera Rosso, psicologa con esperienza ventennale che ha iniziato a svolgere la propria attività nello PsicoCare in Humanitas Medical Care Principe Oddone.
Depressione durante le festività: quali sono le cause?
Le festività natalizie sono spesso associate a serenità, calore familiare e momenti di felice condivisione. Tuttavia, per molte persone rappresentano un periodo delicato, in cui si possono intensificare sentimenti di tristezza, stress o solitudine. È importante ricordare infatti che le festività non devono per forza essere perfette, che non esiste un modo giusto o sbagliato di vivere il Natale, e che concedersi un momento di quiete, ridurre gli impegni o affidarsi a tradizioni più semplici può rendere il periodo di festa più sereno.
Diverse sono le cause:
Riduzione delle ore di luce
L’inverno porta con sé una riduzione delle ore di luce, che può influire sui ritmi circadiani e sull’umore e, in alcuni casi, manifestare un vero e proprio disturbo affettivo stagionale (SAD), una forma di depressione tipica in alcuni periodi dell’anno, più spesso durante l’autunno e l’inverno. La riduzione delle ore di luce, il freddo e i cambiamenti nel ritmo sonno–veglia possono influenzare l’equilibrio neurochimico, in particolare quello tra la serotonina e la melatonina, contribuendo a sintomi come tristezza, stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione o riduzione dell’energia.
Aspettative elevate
Le feste portano con sé aspettative molto elevate: si “dovrebbe” essere felici, sereni, circondati dagli affetti. Tuttavia, molte persone vivono situazioni familiari complesse, lutti recenti, solitudine o difficoltà economiche. Questo confronto tra ciò che ci si aspetta e ciò che si vive davvero può generare frustrazione e tristezza.
Inoltre, i ritmi cambiano: si mangia di più, si dorme diversamente, si interrompono le abitudini quotidiane. Tutti questi fattori possono accentuare la vulnerabilità emotiva, soprattutto in chi già soffre di ansia o depressione.
Quali sono i segnali a cui prestare attenzione?
È sempre importante ascoltare il proprio corpo e le proprie emozioni, per capire se si tratta di un malessere temporaneo o qualcosa di più profondo. In particolare, se la depressione associata allo stress delle festività tende ad essere situazionale e transitoria: riguarda le incombenze pratiche, l’organizzazione, gli impegni familiari. La depressione stagionale, invece, è caratterizzata da più settimane consecutive di umore depresso, ha un impatto significativo sul funzionamento quotidiano, e tende a peggiorare in inverno e migliorare spontaneamente in primavera.
Alcuni segnali da non sottovalutare, che possono indicare la depressione stagionale sono:
- calo dell’umore per diversi giorni consecutivi
- difficoltà ad alzarsi dal letto o forte stanchezza
- perdita di interesse per attività solitamente piacevoli
- isolamento sociale
- irritabilità o ansia accentuata
- alterazioni del sonno o dell’appetito.
Se i sintomi persistono per due settimane o interferiscono con la vita quotidiana, è consigliabile rivolgersi a un professionista.
Cosa fare in caso di depressione stagionale durante le festività?
Ci sono diverse strategie utili, che possono essere applicate anche per gestire un momento di forte stress da festività:
- esporsi alla luce naturale anche solo 20–30 minuti al giorno;
- mantenere una routine, con orari dei pasti e del sonno regolari per stabilizzare l’umore;
- dedicarsi a attività piacevoli, come leggere, passeggiare, ascoltare musica: piccole azioni ma regolari;
- fare esercizio fisico, aiuta a produrre endorfine, regolando stress e umore;
- porre sani limiti, cioè dire qualche “no” a impegni eccessivi;
- chiedere supporto, parlare con amici, familiari o con un professionista può fare una grande differenza.
Quando rivolgersi a un professionista?
È opportuno rivolgersi a uno psicologo e psicoterapeuta quando i sintomi diventano intensi, durano a lungo (più di due settimane) o compromettono la vita quotidiana (lavoro, relazioni, sonno). Anche chi vive un momento particolarmente stressante o teme che la situazione possa peggiorare può trarre beneficio da un confronto psicologico.
Un percorso di supporto, anche breve, permette di comprendere i propri vissuti, sviluppare strategie personalizzate e ritrovare equilibrio.
Bibliografia
1. Chen, Z. W., Huang, Y., Zhang, L., & Dai, X. (2024). Treatment measures for seasonal affective disorder. Journal of Affective Disorders, 345, 45–54.

