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Colonproctologia, il percorso di cura in Humanitas Gradenigo

Si occupa di patologie benigne, maligne e funzionali e coinvolge l’équipe di Chirurgia generale dell’Ospedale. «Sono i sintomi avvertiti dal paziente a indirizzare la diagnosi eseguita dallo specialista», osserva il dottor Franco Corno, colonproctologo.

 

Si chiama colonproctologia e si occupa della chirurgia del colon-retto e dell’ano. In Humanitas Gradenigo afferisce alla Chirurgia generale e spesso si confronta con specialità differenti come gastroenterologia, oncologia e dermatologia. Lo specialista di riferimento dell’Ospedale è il dottor Franco Corno, colonproctologo specializzato in Chirurgia generale e oncologica.

«Il cuore dell’attività della colonproctologia è nell’ambulatorio – spiega il dottor Corno -. Sono i sintomi avvertiti dal paziente a indirizzare il lavoro dello specialista: dolore, sanguinamento o semplice discomfort risultano fondamentali per formulare la diagnosi e, all’occorrenza, favorire la richiesta di ulteriori accertamenti strumentali nonché, in ultima istanza, l’intervento del chirurgo che avviene in circa il 30 per cento dei casi».

La colonproctologia si occupa delle patologie benigne del colon-retto come la diverticolosi, la poliposi e le malattie infiammatorie e, a livello proctologico, di emorroidi, fistole, ragadi e altro. Tratta inoltre le patologie maligne come i tumori e le patologie funzionali: «Quando cioè l’organo è sano ma ne è alterata la funzione – precisa ancora il dottor Corno –. È ad esempio il caso del prolasso, del rettocele, dell’incontinenza fecale o della stipsi».

Tutto il lavoro del dottor Corno viene svolto con l’équipe di Chirurgia generale che in Humanitas Gradenigo è diretta dal dottor Renzo Leli e che, in ambito laparoscopico, coinvolge la dottoressa Maria Paola Bellomo e il dottor Francesco Ghiglione.

«Il nostro lavoro è alla costante ricerca di metodiche che migliorino ulteriormente il percorso di cura dei nostri pazienti – conclude il dottor Franco Corno –. Humanitas Gradenigo è ad esempio l’unico ospedale piemontese a impiantare neuromodulatori sacrali che, attraverso la modifica del controllo degli sfinteri anali e del colon distale, permettono al paziente di mantenere una normale evacuazione». È infine prossima all’avvio la sperimentazione di un laser mininvasivo per il trattamento delle patologie proctologiche che, tra i vari obiettivi, cerca di ridurre il dolore post operatorio.