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Colon retto e ovaio, per i tumori funziona la tecnica mininvasiva

L’équipe di Chirurgia oncologica mininvasiva guidata dalla dottoressa Maria Paola Bellomo osserva il protocollo ERAS (recupero ottimale e ritorno precoce alle attività quotidiane) all’interno di un percorso di cura che prende in carico il paziente tumorale già dalla diagnosi: «Un team multidisciplinare lo assiste negli aspetti clinici, sociali e burocratici della malattia».

«Affrontare patologie oncologiche di pertinenza chirurgica applicando il protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) significa mettere in pratica una procedura nata con l’obiettivo di garantire un recupero ottimale e un ritorno precoce e sicuro alle attività quotidiane». In Humanitas Gradenigo la presenza della dottoressa Laura Ceretto e del dottor Marco Camanni, soci fondatori di POIS (PeriOperative Italian Society), società scientifica nata proprio per promuovere la mininvasività del percorso chirurgico e migliorare la qualità di vita del paziente nel periodo perioperatorio, ha reso possibile l’attuazione di tale protocollo che comporta l’utilizzo di tecniche mininvasive e di un’attenzione particolare nel pre e post operatorio. «Si tratta di un approccio in grado di consentire al paziente un decorso il più possibile fisiologico e un conseguente recupero più celere ed efficace». Lo afferma la dottoressa Maria Paola Bellomo, responsabile dell’équipe di Chirurgia oncologica mininvasiva di Humanitas Gradenigo che comprende anche il dottor Andrea Borasi e il dottor Francesco Ghiglione (chirurghi generali) nonché il dottor Marco Camanni e la dottoressa Elena Maria Delpiano (chirurghi ginecologi).

In Humanitas Gradenigo, i pazienti affetti da neoplasie del colon retto e dell’ovaio vengono inseriti nel protocollo ERAS. Per tutti loro l’Ospedale ha predisposto un percorso pre, intra e post operatorio che comporta la totale presa in carico del paziente, affiancato in tutti gli aspetti legati alla sua malattia: «Dal momento della diagnosi di sospetta patologia tumorale – conferma la dottoressa Bellomo -, il paziente viene affiancato da un team multidisciplinare che gli illustra nel dettaglio le tappe del percorso di cura nonché il sostegno di cui disporrà in ogni momento dello stesso. Al paziente non succederà di trovarsi solo o alle prese con tempi d’attesa incerti, saremo noi a stargli accanto in ogni frangente del suo iter ospedaliero». Gli esami pre-operatori vengono concentrati per mettere il paziente nella condizione di avere il minor numero possibile di accessi ospedalieri: «Gli spieghiamo nel dettaglio tutto ciò che lo attende – prosegue la dottoressa Bellomo -: dal tipo di intervento agli esami preparatori, dai tempi di attesa e recupero alla durata dell’intervento e alle metodiche di controllo del suo dolore». Una comunicazione che viene sostenuta dalla eventuale presenza di una psiconcologa. Il team multidisciplinare comprende, oltre allo specialista della patologia in oggetto, anche un’équipe di anestesisti dedicati (guidati dalla dottoressa Laura Ceretto), una nutrizionista (la dottoressa Daria Bongiovanni) e un infermiere (la coordinatrice infermieristica della Chirurgia generale, Laura Fina).

Grande attenzione viene peraltro riservata all’aspetto sociale della malattia: «Un counselling infermieristico esplora gli aspetti utili ad assistere anche la fase post operatoria del paziente – specifica la dottoressa Bellomo -. Tipo di nutrizione (con eventuali condizioni di obesità o malnutrizione), invalidità o solitudine: conoscere questi aspetti attraverso il confronto diretto con il paziente e con i suoi caregiver può rivelarsi un aiuto molto prezioso nel processo di guarigione». Il percorso di Humanitas Gradenigo si concentra anche sulla parte burocratica e assiste il paziente nella richiesta di esenzione sanitaria.

Prima dell’intervento chirurgico, il paziente ha così l’opportunità di conoscere tutti i componenti del team (chirurgo, anestesista, dietista e infermiere) che lo prenderà in cura: «L’incontro aumenta la consapevolezza e la sicurezza del paziente, al quale viene spiegato tutto ciò che riguarda non solo l’atto chirurgico in sé ma anche gli aspetti legati alla condotta di vita più idonea da tenere in previsione dell’intervento stesso (movimento, cibo, attività motoria, alimentazione, astensione dal fumo, riduzione del consumo di alcol, eccetera). Tutte informazioni che lo faranno arrivare al giorno dell’operazione più preparato dal punto di vista fisico e psicologico». Dal canto loro, il paziente e il suo caregiver potranno esporre i loro dubbi e/o paure ricevendo chiare risposte da parte di tutti i membri dell’équipe durante l’incontro congiunto in sede di counselling.

«Anche in sala operatoria, l’équipe di Chirurgia oncologica mininvasiva di Humanitas Gradenigo adotta il protocollo ERAS utilizzando la tecnica chirurgica laparoscopica e abolendo le procedure invasive che non hanno validazione scientifica – sottolinea la dottoressa Ceretto -. Sosteniamo la chirurgia mininvasiva, il controllo ottimale del dolore post-operatorio attraverso il non utilizzo o la limitazione degli oppioidi, la precoce alimentazione e mobilizzazione nel postoperatorio». Guidato dalla dottoressa Ceretto, il team di Humanitas Gradenigo che applica il protocollo ERAS annovera tra le proprie fila altri cinque componenti: il dottor Simone Angera, la dottoressa Maria Di Virgilio, il dottor Luigi Salvatore Laudari, la dottoressa Diana Paradiso e la dottoressa Deliana Veliaj.

E dopo l’intervento? «Se non ci sono controindicazioni – risponde ancora la dottoressa Bellomo -, il paziente viene nutrito dopo poche ore e mobilizzato il giorno stesso dell’operazione. Le dimissioni dall’ospedale saranno più rapide e, in ogni caso, protette. Anche a casa, il paziente avrà a disposizione riferimenti telefonici che in caso di necessità gli concederanno un contatto immediato». La visita ambulatoriale post intervento, la successiva visita oncologica, la programmazione di eventuali terapie adiuvanti: verranno tutte preso in carico dal team multidisciplinare di Humanitas Gradenigo.

In laparoscopia l’équipe di Chirurgia oncologica mininvasiva di Humanitas Gradenigo tratta anche patologie benigne dell’albero biliare, patologia diverticolare del colon, diverticoli, ernie della parete addominale e inguinali: «Anche in questo caso l’utilizzo di queste tecniche comporta enormi vantaggi, soprattutto per atleti o pazienti giovani che possono contare su tempi di recupero molto più celeri», puntualizza la dottoressa Bellomo. Nello stesso ambito rientra l’importante attività di proctologia svolta dal professor Franco Arturo Corno, con visite e interventi ambulatoriali e con la preziosa collaborazione durante gli interventi per neoplasie del retto.

Anche nel corso del 2017 il numero di interventi chirurgici su colon retto e ovaio eseguiti in Humanitas Gradenigo è risultato in sensibile aumento: «Concentrare l’attività in una stessa équipe favorisce la superspecializzazione – conclude la dottoressa Maria Paola Bellomo -. Il rapporto con la Rete oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta è molto diretto, essere il Centro di riferimento regionale per l’ovaio ci ha condotto a raggiungere eccellenti risultati in termini di numero di interventi e di esiti degli stessi».