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«Anticipare il decadimento cognitivo per aumentare gli anni vissuti in salute»

Humanitas Gradenigo dedica un nuovo ambulatorio di Neurologia a memoria e invecchiamento: «Lavorando per la prevenzione del disturbo di memoria su pazienti in una fascia d’età tra i 50 anni e i 70anni e agendo su stili di vita e alimentazione possiamo ritardare e allontanare la malattia», afferma la dottoressa Nicoletta Rebaudengo, neurologa dell’ospedale.

 

«I processi degenerativi alla base del Decadimento cognitivo lieve (noto anche MCI, Mild Cognitive Impairment) e, in una fase successiva, delle varie forme di demenza iniziamo con almeno vent’anni d’anticipo sulla comparsa dei primi sintomi. È perciò questa la finestra pre-clinica sulla quale possiamo interferire e agire: lavorando per la prevenzione del disturbo di memoria su pazienti in una fascia d’età indicativa tra i 50 anni e i 70anni e agendo su stili di vita e alimentazione possiamo inibire il processo di innesco della malattia».

È quanto afferma la dottoressa Nicoletta Rebaudengo, neurologa di Humanitas Gradenigo, presentando il nuovo ambulatorio di Humanitas Gradenigo dedicato a “Memoria e invecchiamento di successo (Successful Ageing)”. «Fondamentali per la salute del cervello sono la neuroprotezione (con un supporto biochimico), l’allenamento del cervello, la nutrizione, la circolazione cerebrale, la gestione dello stress e l’igiene del sonno – prosegue la dottoressa Rebaudengo -. Durante l’invecchiamento è possibile intervenire anche se il soggetto non ha ancora nessuna malattia, ma presenta biomarcatori di aumentato rischio (ad esempio: colesterolo, ipertensione, sindrome metabolica) o si trova alle prese con infiammazione e stress ossidativo. Nel nostro ambulatorio si agirà per modificare gli stili di vita, con adeguate stimolazioni delle funzioni cerebrali e con adeguati interventi nutrizionali e di integrazione».

L’obiettivo è perciò quello di aumentare gli anni vissuti in salute: «Non solo per quanto riguarda la longevità – precisa ancora la dottoressa Rebaudengo -, ma per ottenere un invecchiamento di successo, il cosiddetto “Successful Ageing”. La visita comincerà con un inquadramento neurologico del paziente e una valutazione con scale di primo livello delle sue funzioni cognitive: «Si utilizzerà in modo personalizzato l’integrazione con diversi immunonutrienti – spiega la dottoressa Rebaudengo -: aminoacidi, vitamine, minerali, acidi grassi poli-insaturi, polifenoli, prebiotici-probiotici, adattogeni (sostanze utili nel contrastare meglio i fattori di stress e consentire miglior adattamento a condizioni di carico psico-fisico straordinario), con ricorso anche alla Fitoterapia». Verrà infine proposta ai pazienti una ginnastica cerebrale (detta anche “Brain Gym”), istruendoli con una serie di esercizi pratici e di ginnastica corporea per il cervello da proseguire al domicilio per la memoria, l’equilibrio e la deambulazione.