COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Prenotazioni
011.1910.1010
Centralino
011.1910.1001

Ipertensione arteriosa


Che cos’è l’ipertensione arteriosa? 

L’ipertensione arteriosa indica un’elevata pressione del sangue nelle arterie, dovuta al quantitativo di sangue pompato dal cuore e alla resistenza delle arterie al flusso sanguigno. Più che una patologia vera e propria, l’ipertensione arteriosa è da considerarsi un fattore di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari (come angina pectoris, infarto miocardico e ictus cerebrale). Nella misurazione della pressione arteriosa si prendono in considerazione due valori: la pressione sistolica (la “massima”) e la pressione diastolica (la “minima”); questi dipendono dalla contrazione (sistole) e dal rilassamento (diastole) del muscolo cardiaco tra un battito e l’altro. I valori considerati normali in un adulto sono compresi tra i 140/85 mmHg. La presenza di uno o di entrambi i valori superiori alla norma genera un quadro di ipertensione. Nello specifico, se ad aumentare è solo la pressione massima, si parlerà di ipertensione arteriosa sistolica; qualora invece risulti alterata la pressione minima, si parlerà di ipertensione diastolica. L’ipertensione sisto-diastolica, infine, prevede entrambi i valori superiori alla norma.

Quali sono le cause dell’ipertensione?

Innanzitutto è opportuno distinguere tra ipertensione arteriosa primaria e secondaria. L’ipertensione arteriosa primaria è la più frequente (circa il 95% dei casi) e non ha una causa ben definita. L’aumento dei valori della pressione è il risultato dell’alterazione dei meccanismi che sono deputati alla regolazione della pressione stessa (come, ad esempio, il sistema nervoso autonomo o sostanze circolanti che influiscono sulla pressione).

L’ipertensione secondaria, invece, è collegata alla presenza di patologie congenite o acquisite a carico di reni, surreni, cuore e vasi. In alcuni casi l’aumento dei valori della pressione arteriosa dipende dall’assunzione o dall’abuso di alcune sostanze (come per esempio la liquirizia, gli spray nasali, il cortisone, la pillola anticoncezionale, la cocaina e le amfetamine).

Quali sono i sintomi dell’ipertensione? 

L’ipertensione può essere asintomatica, soprattutto se ha un esordio progressivo: in questo caso l’organismo si abitua alla convivenza con i valori che tendono ad alzarsi lentamente e di conseguenza non manifesta l’alterazione con alcun sintomo.

In ogni caso i sintomi che possono accompagnare l’ipertensione arteriosa non sono specifici; potranno quindi essere sottovalutati o associati ad altro. Ne sono un esempio:

  • Alterazioni della vista
  • Perdite di sangue dal naso
  • Mal di testa, soprattutto mattutino
  • Stordimento e vertigini
  • Acufeni, tinniti

Nei casi di ipertensione secondaria, ai sintomi aspecifici possono associarsi quelli specifici della malattia responsabile dell’ipertensione.

Quali sono i fattori di rischio per l’ipertensione? 

I fattori che predispongono a un aumento dei valori pressori possono essere differenti. Per esempio:

  • Familiarità: la presenza in famiglia di soggetti affetti da ipertensione aumenta per gli altri componenti la probabilità di svilupparla.
  • Età: la pressione arteriosa aumenta con l’età, perché con l’invecchiamento i vasi arteriosi diventano più rigidi.
  • Alcol: un consumo eccessivo di sostanze alcoliche (più di un bicchiere al giorno per le donne, due per gli uomini) può contribuire all’innalzamento dei valori della pressione. 
  • Stress.
  • Sovrappeso e obesità
  • Sedentarietà: non è la sedentarietà in sé a far aumentare la pressione; occorre tuttavia considerare che lo svolgimento costante di un’attività fisica moderata contribuisce a tenere i valori nella norma.
  • Diabete: i soggetti diabetici presentano spesso un aumento della pressione arteriosa. 
  • Fumare: il fumo di sigaretta innalza i valori della pressione arteriosa; si pensi che dopo aver fumato, la pressione resta più alta per circa mezz’ora. Il fumo poi lede i vasi arteriosi. 
  • Mancanza di equilibrio di sodio e potassio: un’alimentazione troppo ricca di sodio o carente di potassio, può concorrere all’insorgere dell’ipertensione. 

Come si effettua la diagnosi di ipertensione arteriosa? 

Controllare a cadenza periodica la pressione è importante per individuare eventuali alterazioni. Diagnosticare precocemente l’ipertensione arteriosa permette di prevenire i danni che può causare, compreso l’insorgere di patologie cardiovascolari. La misurazione della pressione è lo strumento con cui si diagnostica l’ipertensione arteriosa. Dal momento che questa condizione è spesso asintomatica o comunque si accompagna a sintomi non specifici, i controlli andrebbero eseguiti periodicamente, soprattutto in presenza di fattori di rischio. Qualora venga diagnosticata l’ipertensione, il soggetto verrà invitato a sottoporsi a ulteriori accertamenti, allo scopo di controllare lo stato di salute del cuore, dei vasi e dei reni e per definire quindi la terapia più appropriata.