L’ipertensione arteriosa si verifica quando la pressione del sangue nelle arterie è troppo alta. Questo accade in base alla quantità di sangue pompato dal cuore e a quanto sono strette o rigide le arterie. È una condizione che può colpire sia uomini che donne, soprattutto in età adulta, e può comparire più frequentemente dopo la menopausa. Poiché rappresenta un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari come infarto o ictus, è fondamentale riconoscerla precocemente e intervenire con il trattamento più adatto.
Tipologie di ipertensione
Ci sono diversi tipi di ipertensione, che si distinguono in base ai valori della pressione arteriosa misurati:
- ipertensione arteriosa sistolica: quando il valore in aumento è la massima.
- ipertensione diastolica: quando è alterata solo la minima.
- ipertensione sisto-diastolica: quando entrambe sono superiori alla norma.
- ipertensione arteriosa sistolica isolata: con la pressione massima elevata e la minima bassa (comune negli anziani).
- ipertensione diastolica isolata: la popolazione più colpita è quella giovanile.
Fattori di rischio
L’ipertensione arteriosa può essere favorita da diversi fattori, alcuni dei quali legati allo stile di vita, altri a condizioni mediche o predisposizioni personali. Riconoscerli è fondamentale per prevenire l’insorgenza o l’aggravarsi della malattia.
Tra i principali fattori di rischio troviamo:
- familiarità, ovvero la presenza di casi di ipertensione in famiglia.
- sovrappeso e obesità, che aumentano il carico di lavoro per cuore e arterie.
- età avanzata, che comporta un irrigidimento naturale dei vasi sanguigni. Questo è particolarmente evidente negli anziani, nei quali è frequente la forma detta ipertensione sistolica isolata.
- gravidanza, che può influenzare temporaneamente i valori pressori.
- fumo di sigaretta, che danneggia le pareti delle arterie, riduce la loro elasticità e favorisce la formazione di placche aterosclerotiche.
- diabete, spesso associato a un aumento della pressione arteriosa.
- dieta ricca di sodio (sale) e povera di potassio, che altera l’equilibrio dei liquidi e la regolazione della pressione.
- consumo eccessivo di alcol, che può compromettere la funzionalità del cuore, rendendolo meno efficiente nel pompare sangue.
- stress, sia fisico che emotivo, che può determinare innalzamenti temporanei o prolungati della pressione.
- sedentarietà, che si associa a un maggiore rischio di ipertensione, mentre l’attività fisica regolare aiuta a mantenere valori più bassi.
A proposito di stress: è per questo motivo che spesso il medico chiede al paziente di monitorare la pressione anche a casa. L’ansia legata alla visita può infatti far aumentare i valori in modo temporaneo — un fenomeno noto come “ipertensione da camice bianco”.
Cause scatenanti
L’ipertensione arteriosa può presentarsi senza una causa precisa nel 95% dei casi; in questo caso si parla di ipertensione primaria, derivata da cambiamenti nei meccanismi che regolano la pressione. Talvolta, invece, l’ipertensione può essere collegata a una malattia sottostante che colpisce reni, surreni, vasi sanguigni e cuore. Per il trattamento dell’ipertensione, quindi, occorre trattare la causa sottostante.
A contribuire alla comparsa dell’ipertensione possono concorrere l’uso o l’abuso di cortisone, spray nasali, droghe, e pillole anticoncezionali; in questo caso, è necessaria una loro sospensione (previo consulto medico).
Quali sono i sintomi?
L’aumento della pressione sanguigna non sempre presenta sintomi, soprattutto se graduale, poiché il corpo si abitua progressivamente a valori più elevati. Pertanto, molte persone con ipertensione non manifestano sintomi evidenti.
I sintomi comuni includono:
- epistassi (perdita di sangue dal naso);
- stordimento;
- vertigini;
- acufeni e tinniti (ronzio nelle orecchie);
- alterazioni visive (il paziente può vedere puntini di luce nel campo visivo, o vedere tutto nero);
- mal di testa (soprattutto al mattino);
- altri sintomi connessi a una malattia sottostante.
Poiché i sintomi sono spesso aspecifici e difficili da identificare, è cruciale misurare regolarmente la pressione per ricevere una diagnosi precoce e il trattamento adeguato. Inoltre, i sintomi si possono sovrapporre a quelli di altre malattie.
Ottenere una diagnosi
Per gli adulti, i valori normali della pressione sono 140/85 mmHg. I valori indicati sono:
- pressione sistolica: la pressione massima.
- pressione diastolica: la pressione minima.
Se la pressione arteriosa supera la media normale, allora si diagnostica l’ipertensione.
Cura e terapia farmacologica
La base del trattamento è lo stile di vita, anche quando è necessario l’uso di farmaci. L’obiettivo è riportare e mantenere la pressione arteriosa a livelli normali per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
Si consiglia:
- dieta povera di sale;
- attività fisica regolare;
- perdita di peso (se necessaria);
- misurazione regolare della pressione;
- mantenimento di un peso sano;
- cessazione del fumo;
- controllo del diabete;
- limitazione del consumo di alcol.
Se i cambiamenti nello stile di vita non sono sufficienti, sarà necessaria una terapia farmacologica di lunga durata.
Esistono vari tipi di farmaci per l’ipertensione, tutti sicuri ed efficaci, con meccanismi di azione diversi; il medico sceglierà il più appropriato.
Potrebbe essere necessario assumere un singolo farmaco o una combinazione; inoltre, potrebbero servire vari tentativi per trovare la terapia meglio tollerata e più efficace per il caso specifico. Il trattamento può poi variare nel tempo poiché la pressione sanguigna fluttua, richiedendo aggiustamenti nella terapia. Non è, quindi, il trattamento che non è più efficace; è la pressione che cambia, richiedendo un inevitabile modifica della terapia associata.
Gli inibitori ACE, gli antagonisti del recettore per l’angiotensina II (ARB) e i sartani riducono l’ipertensione agendo sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Altri farmaci includono i calcio antagonisti, che favoriscono la vasodilatazione, i diuretici, che eliminano acqua e sodio, e gli alfa e beta bloccanti, che agiscono sul sistema nervoso. L’elenco dei farmaci sopra non è da considerarsi esaustivo.
In alcuni casi di ipertensione resistente (che non risponde a un trattamento anche con 4-5 farmaci a pieno dosaggio), può essere considerato un trattamento non farmacologico, come la denervazione delle arterie renali.