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Ipnosi


Cosa è l’ipnosi?

L’ipnosi è uno stato di coscienza naturale e fisiologico dell’organismo specifico e particolare che, in condizioni opportune, permette alla persona di concentrare la propria attenzione focalizzandosi su di una sola esperienza che può essere autonomamente modificata.

Ciò si sviluppa grazie alla relazione di fiducia che si instaura tra ipnologo e paziente e che permette la realizzazione delle suggestioni date attivando la potenza immaginativa del soggetto: l’ipnotizzato, infatti, riduce le distrazioni e si concentra su ciò che vuole o gli viene suggerito di immaginare, relativamente al proprio bisogno di realizzare esperienze, mantenendo ben attive ragione e volontà. Questo stato di coscienza modificato è ben diverso dal sonno e dallo stato di incoscienza: dipende infatti da una riorganizzazione interna che solo la persona stessa può esprimere in un ambiente favorevole.
La relazione di fiducia con l’ipnologo è di fondamentale importanza perché ciò avvenga.  Nell’ipnosi clinica la persona non solo mantiene il controllo e non fa nulla che sia contrario alla sua volontà, ma anzi impara ad avere un maggiore controllo di sé. L’obiettivo clinico è di realizzare nell’individuo la capacità di utilizzare l’autoipnosi ogni volta ne sentirà il bisogno.

Chi è l’ipnologo?

L’Ipnologo clinico è un professionista della salute laureato e specializzato nel proprio ambito di cura, che in più è un esperto che ha seguito un percorso formativo in Ipnosi Clinica e ha conseguito il titolo di Ipnologo dopo aver superato un esame finale che ne attesta la competenza.

Quali sono le applicazioni cliniche dell’ipnosi?

L’ipnosi è una metodica efficace, versatile e di elevata sicurezza, se praticata da professionisti qualificati. Le principali indicazioni cliniche riguardano la specifica area di appartenenza del clinico, dato che l’ipnosi può essere applicata in innumerevoli ambiti di cura e assistenza nel percorso terapeutico del paziente. Le caratteristiche di questa condizione permettono l’utilizzo anche in altri ambiti (sport, performance), ma è importante comprendere che ogni professionista la utilizzerà nel proprio specifico ruolo e competenza. Per esempio un infermiere potrà utilizzarla per aiutare il paziente durante una medicazione dolorosa nel ridurre queste percezioni o anche una ostetrica potrà sviluppare un’ipnosi per guidare una donna al parto con una riduzione del dolore e una partecipazione serena della donna. In ospedale viene utilizzata per il controllo del dolore, sia acuto che cronico (come ad esempio per cefalee, algie facciali, dolore cronico primario, dolore oncologico, sindromi da dolore non controllato, procedure interventistiche, ecc.) e per la gestione dell’ansia di stato. In psicoterapia anche per gestire ansia, attacchi di panico, disturbo post-traumatico da stress, talune forme depressive, nella psicosomatica, nelle dipendenze. Un utilizzo molto proficuo è nella riabilitazione condotta da esperti di Fisiokinesiterapia, riducendo dolore e tempi di recupero.

L’ipnosi nel controllo del dolore

L’efficacia dell’ipnosi per il controllo del dolore sia acuto che cronico è ormai comprovata da molti studi di evidenza, utilizzata da personale sanitario specificamente formato e in diversi studi e strutture ospedaliere dove viene applicata in modo complementare alle pratiche abituali permettendo la riduzione della quantità di farmaco somministrato, in alcuni casi, in sostituzione dell’anestesia indotta con farmaci.

Nell’ambito del dolore acuto, le principali indicazioni cliniche riguardano:

  • il dolore post-operatorio;
  • il dolore da travaglio di parto;
  • il dolore odontoiatrico;
  • il dolore nei grandi ustionati;
  • il dolore «procedurale», ovvero quello conseguente a procedure diagnostico-terapeutiche invasive e dolorose.

È utile per la cura del dolore cronico, anche in considerazione del fatto che non è richiesta una elevata suscettibilità ipnotica per ottenere risultati terapeuticamente rilevanti. L’ipnosi non soltanto è in grado di alleviare il dolore, ma anche di modulare positivamente i concomitanti psicopatologici (ad esempio ansia e depressione), la qualità del sonno e della vita in generale perché viene stimolata la possibilità di utilizzare l’autoipnosi, offrendo al paziente la possibilità di auto-controllo della propria sofferenza, non più dominante ma finalmente domata. L’ipnosi è in grado di controllare, da sola o in associazione con farmaci, la maggior parte delle sindromi dolorose croniche.