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Tiroide e metabolismo: l’impatto degli ormoni sul peso corporeo

Il mito secondo cui ogni aumento di peso sia causato dalla tiroide è infondato. Una tiroide che funziona correttamente, o che è adeguatamente compensata attraverso la terapia, non provoca variazioni significative del metabolismo. Gli ormoni tiroidei svolgono un ruolo di regolatori a livello sistemico, influenzando numerosi processi metabolici, ma il controllo del peso corporeo dipende in misura maggiore da fattori legati allo stile di vita, come l’alimentazione equilibrata, l’attività fisica regolare e la gestione complessiva delle abitudini quotidiane.

Spesso, quando la bilancia segna qualche chilo di troppo, la prima giustificazione che viene in mente è: “Colpa della tiroide, ecco perché ingrasso”. È un pensiero diffuso, quasi rassicurante, che tende a deresponsabilizzare: ci si convince che il peso sia determinato da fattori biologici fuori dal nostro controllo. La realtà, però, è ben più complessa. L’impatto sul peso corporeo degli ormoni tiroidei non è assoluto: l’alimentazione equilibrata, l’attività fisica regolare e uno stile di vita sano restano determinanti. In altre parole, la tiroide contribuisce alla regolazione metabolica, ma non è l’unico fattore che determina il peso corporeo.

Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Barbara Puligheddu, specialista in Endocrinologia dell’Ospedale Humanitas Gradenigo di Torino.

Qual è il ruolo della tiroide nel metabolismo e nel peso corporeo?

La tiroide produce ormoni che agiscono come veri e propri “sincronizzatori” dell’organismo, coordinando diversi sistemi e funzioni metaboliche. Agiscono sul cuore, sulla scomposizione dei grassi immagazzinati in energia (lipolisi), sul metabolismo dei carboidrati e sulla regolazione energetica complessiva. Quando la tiroide funziona correttamente, questi ormoni mantengono l’equilibrio metabolico senza provocare variazioni significative del peso corporeo.

L’impatto diventa evidente solo in presenza di disfunzioni. Nell’ipotiroidismo conclamato, la carenza di ormoni può rallentare il metabolismo, aumentare l’accumulo di liquidi e, nei casi più gravi, provocare il mixedema, una condizione caratterizzata da gonfiore diffuso e ispessimento dei tessuti sottocutanei, in particolare a mani, piedi, viso e collo. Questo accumulo di liquidi contribuisce a un aumento del peso corporeo percepibile sulla bilancia, che spesso non corrisponde a un vero incremento della massa grassa. Inoltre, l’affaticamento diventa più marcato, l’umore può peggiorare e la sensazione di stanchezza intensa può ridurre la motivazione a mantenere uno stile di vita attivo, compromettendo ulteriormente il metabolismo.

Al contrario, un ipertiroidismo non trattato accelera in modo eccessivo il metabolismo basale, provocando perdita di peso, aumento del battito cardiaco, nervosismo, insonnia e, in alcuni casi, una riduzione della massa muscolare. Il corpo consuma energia più rapidamente, aumentando il fabbisogno calorico complessivo e rendendo difficile mantenere un peso corporeo stabile.

Come vengono trattate le disfunzioni tiroidee?

Oggi entrambe le condizioni possono essere gestite efficacemente grazie a terapie mirate.

L’ipotiroidismo viene trattato con levotiroxina, un ormone di sintesi identico a quello prodotto naturalmente dall’organismo. Questo farmaco agisce come sostituto fisiologico, senza interferire con altri medicinali se non in rari casi di allergia agli eccipienti. Le formulazioni moderne sono prive di lattosio, eliminando problemi di intolleranza. Il fattore più importante è trovare il dosaggio corretto, stabilito attraverso il monitoraggio del TSH e altri esami specifici. Una volta raggiunto il target, il metabolismo ritorna regolare, il bilancio idrico si stabilizza e il peso corporeo tende a normalizzarsi, senza che permangano effetti residui della disfunzione iniziale.

L’ipertiroidismo, invece, richiede farmaci che riducono la produzione eccessiva di ormoni tiroidei, principalmente metimazolo, da utilizzare con attenzione per i possibili effetti collaterali e per la potenziale tossicità a lungo termine. In gravidanza, per garantire la sicurezza del feto, si preferisce il propiltiouracile, importato dall’estero in casi selezionati. Nei casi resistenti alla terapia farmacologica, può essere necessario ricorrere alla chirurgia o alla terapia radiometabolica. L’obiettivo della cura è riportare l’organismo a un equilibrio metabolico stabile, normalizzando metabolismo, lipolisi, equilibrio idrico e funzione cardiaca.

Quando è utile controllare la tiroide?

Un controllo della funzionalità tiroidea è indicato in caso di variazioni di peso inspiegabili, soprattutto se persistono nonostante una dieta equilibrata e un’attività fisica regolare. È particolarmente rilevante nelle fasi della vita in cui il metabolismo tende naturalmente a modificarsi, come la menopausa o l’età avanzata. Va sottolineato, però, che la percentuale di casi in cui un aumento di peso sia direttamente causato da una malattia tiroidea è piuttosto ridotta. Nella maggior parte dei casi, le variazioni di peso dipendono da altri fattori, tra cui cambiamenti ormonali fisiologici, rallentamento del metabolismo legato all’età e modifiche dello stile di vita.

L’ipotiroidismo subclinico, caratterizzato da TSH leggermente elevato ma ormoni tiroidei nei limiti, è un esempio di disfunzione lieve in cui il peso corporeo difficilmente risente della condizione. Anche una tiroide sana, con l’avanzare dell’età, tende fisiologicamente a rallentare il proprio funzionamento, senza che questo richieda necessariamente un trattamento, salvo la presenza di sintomi clinici significativi.

Durante la gravidanza, la funzione tiroidea materna è fondamentale per lo sviluppo del feto, in particolare nei primi mesi, quando la tiroide del bambino non è ancora attiva. Un intervento mirato in caso di ipotiroidismo subclinico serve principalmente a garantire uno sviluppo fetale corretto e a mantenere l’equilibrio metabolico materno, senza influire direttamente sul peso della madre.

Quanto conta lo stile di vita?

Anche con una tiroide perfettamente funzionante, lo stile di vita rimane determinante per il metabolismo e il peso corporeo. Alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e gestione dello stress supportano il metabolismo e riducono il rischio di complicazioni, pur non modificando direttamente la funzione tiroidea. In altre parole, la responsabilità del peso corporeo è condivisa tra il corretto funzionamento degli organi, il metabolismo e le abitudini quotidiane.

Un centro dedicato alla tiroide e al metabolismo

L’Unità di Endocrinologia e Metabolismo dell’Ospedale Humanitas Gradenigo di Torino rappresenta un punto di riferimento per la diagnosi e la gestione delle disfunzioni tiroidee e dei disturbi metabolici correlati. L’équipe multidisciplinare, composta da endocrinologi, nutrizionisti e specialisti in metabolismo, offre percorsi personalizzati che combinano valutazioni cliniche approfondite, monitoraggio laboratoristico e supporto allo stile di vita.

Grazie a terapie mirate, monitoraggio continuo e strategie personalizzate, i pazienti possono riportare il metabolismo a livelli ottimali, gestire efficacemente il peso corporeo e vivere con maggiore equilibrio e benessere. In questo modo, è possibile sfatare miti comuni, acquisire maggiore consapevolezza sulla propria salute e affrontare eventuali disfunzioni senza compromettere la qualità della vita.

Endocrinologia E Malattie Del Ricambio
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