L’incontinenza urinaria è un disturbo molto comune, che colpisce una fascia ampia della popolazione, in particolare dopo i 50-60 anni. Nonostante incida profondamente sulla qualità della vita, se ne parla ancora poco, anche con il proprio medico. Rivolgersi a uno specialista permette non solo di affrontare meglio il problema, ma anche, in molti casi, di risolverlo in modo efficace.
Ne parliamo con la dottoressa Marisa Kurti e il dottor Simone Mazzoli, urologi del reparto di Urologia e Andrologia Ricostruttiva di Humanitas Gradenigo, dove è attivo un team altamente specializzato per la diagnosi e il trattamento dell’incontinenza urinaria maschile e femminile.
Quali sono le cause dell’incontinenza urinaria?
L’incontinenza urinaria è una perdita involontaria di urina, che può assumere diverse forme. Le più comuni sono:
- Incontinenza da sforzo: tipica nelle donne, si manifesta in seguito a sforzi fisici, colpi di tosse o risate. È legata all’indebolimento del pavimento pelvico, dovuto a gravidanze, parti, menopausa o invecchiamento.
- Incontinenza da urgenza: è caratterizzata da un bisogno impellente e incontrollabile di urinare. Può dipendere da un’iperattività della vescica, disturbi neurologici, infezioni o patologie intestinali.
- Incontinenza mista: associa i sintomi delle due forme precedenti.
Negli uomini, l’incontinenza è spesso legata a problemi prostatici (ipertrofia, prostatiti) o può insorgere dopo interventi chirurgici alla prostata.
Prolassi e incontinenza: qual è il legame?
Nelle donne, una causa spesso trascurata è la presenza di prolassi urogenitali: la discesa di uno o più organi pelvici (vescica, utero, retto) può alterare i meccanismi di continenza. I prolassi si associano frequentemente a incontinenza urinaria da sforzo, ma anche a forme da urgenza, e la loro correzione chirurgica può modificare – in meglio o in peggio – la continenza urinaria.
Per questo motivo, è fondamentale una valutazione specialistica approfondita, in grado di inquadrare in modo corretto la situazione clinica prima di qualsiasi trattamento. Presso il nostro centro, il percorso diagnostico prevede esami avanzati come:
- Urodinamica
- Cistografia
- Risonanza magnetica dinamica del pavimento pelvico (durante la defecazione).
Alcuni pazienti, soprattutto donne, possono presentare sintomi associati del basso tratto intestinale (come stipsi cronica o incontinenza fecale), che richiedono una gestione condivisa. Presso il nostro centro opera un team multidisciplinare composto da urologi e chirurghi generali, che collaborano nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi pelvici funzionali, garantendo un approccio completo e personalizzato.
Le terapie: dalla riabilitazione alle soluzioni chirurgiche
Il trattamento dell’incontinenza dipende dalla causa e dalla gravità dei sintomi. Nella maggior parte dei casi si comincia con:
- terapie conservative: come la riabilitazione del pavimento pelvico, la rieducazione vescicale e le modifiche dello stile di vita
- farmaci: per controllare i sintomi della vescica iperattiva o per ridurre il volume prostatico
- trattamenti chirurgici: sling uretrali, protesi sfinteriche, correzione dei prolassi per via vaginale o addominale con tecnica laparoscopica, tecniche mini-invasive per l’uretra o il collo vescicale
Presso il nostro centro sono disponibili tutte le opzioni terapeutiche, sia mediche che chirurgiche, garantendo ai pazienti un percorso completo e su misura.