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Terapia endovascolare anche per l’ischemia cerebrale

Risultati incoraggianti e interventi in crescita: per tre giorni ne discuteranno chirurghi, radiologi e cardiologi di tutta Italia al “Vascular Club”, in programma alla Cavallerizza Reale dal 22 al 24 febbraio.

 

Utilizzare il trattamento endovascolare anche nei casi di ischemia cerebrale? Gli incoraggianti risultati sin qui ottenuti stanno portando a una crescita nel numero di interventi, per i quali la competenza clinica e la conoscenza di tecniche e materiali del radiologo interventista si rivelano ambedue fondamentali.

Più rapida, meno invasiva e portatrice di una degenza più breve: la terapia endovascolare sarà la protagonista del corso in programma da lunedì 22 a mercoledì 24 febbraio nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, in via Verdi 9, a Torino. Si tratta della decima edizione del Vascular Club “Gigi Matricardi”: direttore del corso è il dottor Claudio Rabbia, responsabile del nuovo Dipartimento di patologia vascolare di Humanitas Cellini e Humanitas Gradenigo.

«Il trattamento endovascolare dell’ischemia cerebrale è uno dei tanti temi che verranno affrontati durante il corso – spiega il dottor Rabbia -. Sarà un’occasione di incontro tra chirurghi, radiologi e cardiologi, provenienti da tutta Italia, che si occupano del trattamento endovascolare o a cielo aperto della patologia vascolare periferica». Nei tre giorni del corso, l’attenzione dei medici si concentrerà anche sullo stenting carotideo: «In particolare – precisa il dottor Rabbia – sulla rinnovata attenzione verso gli stent a doppia maglia che potrebbero ridurre il rischio di embolie post procedurali».

Il Dipartimento di Patologia vascolare di Humanitas Cellini e Humanitas Gradenigo si occupa della diagnosi e della cura delle malattie delle arterie, con terapia farmacologiche e con terapia endovascolare. Rispetto alla chirurgia tradizionale, la radiologia interventistica è mininvasiva in quanto eseguita per via percutanea: vengono trattate con terapia vascolare l’arteriopatia periferica, il restringimento della carotide, l’aneurisma dell’aorta addominale, le malformazioni artero-venose, le varici degli arti inferiori e il varicocele.

«Il Vascular Club è imperniato sul dibattito legato alle tecniche utilizzate e ai problemi che si possono riscontrare nella pratica quotidiana – conclude il dottor Rabbia -. Il patrocinio di Humanitas testimonia quanto il trattamento della patologia vascolare periferica sia oggi per Cellini e Gradenigo un importante ambito di attività».